VISIONE
FUORI PROGRAMMA
spettacoli, residenze, incontri, laboratori e progetti
Fuori Programma, diretto da Valentina Marini e prodotto da E.D.A., nasce nel 2016 ed è oggi il principale Festival estivo di danza nel palinsesto di Estate Romana supportato dal Mic e da Roma Capitale. Negli anni ha maturato grande consenso da pubblici e operatori per la capacità di offrire una mappatura dei formati artistici più originali bilanciando carriere longeve ed emergenti, nazionali ed internazionali, aggredendo il gap culturale tra periferia e centro di Roma con una programmazione diffusa nella città.
Fuori Programma stimola percorsi turistici non convenzionali
Il Festival coinvolge diversi contesti urbani di Roma per dare linfa al turismo estivo della capitale mediante proposte artistiche internazionali al pari delle altre capitali europee, ma anche offrendo ai flussi turistici la possibilità di percorrere itinerari cittadini diversi dalle road map tradizionali. Sebbene le sedi ospitanti possano mutare negli anni, la scommessa è quella di far scoprire zone periferiche della città mediante proposte di alta qualità artistica in un processo dinamico di mobilità tra un luogo e l’altro e nella fruizione di azioni attraversabili da diversi punti di vista. Le azioni scelte per abitare questi luoghi, si prefiggono non solo di valorizzarne le emblematiche architetture attraverso l’intervento artistico, ma soprattutto di avviare processi di rigenerazione del tessuto comunitario attraverso spettacoli, residenze, incontri, laboratori e progetti speciali.
Fuori Programma è un calendario di eventi all’aperto all’ora del tramonto
La peculiarità del festival è quella di incentivare la creazione e diffusione di formati e progetti outdoor, capaci di riabitare in modo immersivo gli ambienti prescelti attraverso la commissione o il riadattamento site specific degli spettacoli. Ogni anno il festival commissiona un’opera site specific per il Parco Tor Tre Teste Alessandrino. Nelle edizioni precedenti a Michela Lucenti, Mauro Astolfi, Marcos Morau, Silvia Gribaudi. Nel 2024 sarà il coreografo Bassam Abou Diab con The Bee’s path ad investire lo spazio naturale di suoni e movimenti della cultura libanese. Oltre al progetto speciale, tutti gli artisti ospiti sono invitati a riadattare le proprie performance ai luoghi ospitanti il festival, che sceglie di snellire gli ingombri degli allestimenti per enfatizzare le qualità architettoniche e/o naturali degli ambienti e l’espressività della luce naturale, in una prospettiva ecologica ed estetica.
Fuori Programma sostiene i processi artistici e la creazione di comunità temporanee
Da quattro edizioni il festival ha attivato un programma di residenze presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo, per sostenere le creazioni delle giovani generazioni e offrire loro un confronto con operatori e pubblici. Durante le residenze è possibile assistere a prove aperte e a dialoghi con gli e le artiste in modo da formare sguardi critici che possano confrontarsi con progetti ancora in fase processuale.
Nell’ottica di promuovere la conoscenza delle pratiche coreografiche il festival invita persone appassionate o curiose ad approfondire la materia scenica attraverso: laboratori coreografici condotti dagli e dalle artiste in programma, percorsi di guida alla visione condotti da Teatro e Critica, workshop di tecniche audiovisive per la narrazione dello spettacolo dal vivo.
Infine un’azione divenuta ormai distintiva del festival è la passeggiata collettiva che connette le comunità da un punto di ritrovo della città ai luoghi di spettacolo come il Parco Tor Tre Teste e il Teatro India.