27, 29 giugno e 1 luglio
LE CLASSIQUE C'EST CHIC!
Anna Basti
Cosa succede se alla danza classica togliamo il bianco, le sbarre, gli inchini, gli specchi, le punte, il legno, i repertori, i sorrisi forzati? Cosa succede se la riversiamo negli spazi della città? Se ne facciamo strumento per tutti i corpi possibili ed immaginabili? L’idea è quella di muoverci dentro il paesaggio urbano mantenendo la struttura di una tipica lezione di danza classica, sbarra e centro, declinata però nell’arredo e negli spazi della città. Proveremo a ripensare la città stessa come a un enorme spazio di attraversamento per diagonali e manège. Non sbarre ma muretti. Non punte ma scarpe comode.
La tecnica classica come strumento di comprensione del corpo, a disposizione di tutte e tutti, svincolato da criteri esclusivi di accessibilità.
Le classique c’est chic is a project hub which comes to light with the aim of decolonialising the ideas that regard academic classical dance and classical ballet, with the desire to give tools of understanding and re-appropriation of one’s body to the greatest number of people.
Il progetto si articola attraverso tre ambiti di ricerca:
un percorso di trasmissione di saperi legato al corpo
un percorso di analisi della relazione tra corpo e spazio pubblico
un percorso di ricerca storico/teorica
Anna Basti comincia lo studio della danza classica molto presto, fino ad approdare a Roma, dove si diplomerà presso la scuola di ballo del teatro dell’Opera. Dopo aver lavorato nel corpo di ballo per qualche mese, scopre la danza contemporanea e comincia a lavorare in Italia e all’estero in diverse compagnie di danza contemporanea e teatro fisico. La danza classica, come studio e come training è sempre rimasta per lei un luogo in cui tornare, un luogo in cui verificare le nuove scoperte che via via andava incarnando. Le classique c’est chic è un tentativo di sintesi di tutti i saperi acquisiti fino ad ora. Nel 2016 nasce il duo basti/caimmi all’interno del quale porta avanti le sue ricerche in ambito performativo e con il quale nel 2020 entra come cofondatrice in Ostudio Roma, spazio di coabitazione artistica a Torpignattara.