MATERIA CONTINUA

In questo laboratorio coreografico, rivolto a persone che hanno costruito o stanno costruendo una solida esperienza dello stare in scena, Irene Russolillo invita i* partecipanti a immergere la propria danza nella materia vibrante della vocalità: esplorazioni diaframmatiche, oralità che invadono lo spazio, accordature e dissonanze delle voci come dei corpi.

A partire dalla ricerca e dal processo creativo che ha dato origine allo spettacolo dov’è più profondo, l’immaginario si arricchisce di suggestioni che saranno condivise in questa occasione. Saranno proposti esercizi e improvvisazioni, in cui il respiro e il canto costituiscono il punto di origine del movimento e ne amplificano il portato energetico. Cantare non costituisce solo un mezzo di relazione e condivisione tra esseri umani ma anche un possibile strumento di conoscenza, con cui analizzare i concetti di identità e tradizione. A ciascun partecipante sarà richiesto di scegliere uno o più canti che facciano parte della propria storia personale, per potervi attingere come da una fonte sicura, durante i giorni di laboratorio.

“Nella penombra di questo immaginare, corpi e voci disegnano la scena: incarnazioni di principi e dettami tanto piacevoli quanto feroci che ci fanno muovere, mentre attraversiamo vibrazioni musicali, corporee e di pensiero. Immagino un tempo in cui si tenta la presa su scintille e desideri, facendo esperienza di mutazione e disciplina. Un tempo in cui è sempre possibile fare una pausa, fare un passo indietro o mettersi di lato, mentre si articola una relazione corale sensibile tra la propria corporeità e quella altrui, durante la fatica dell’avanzare”.

Irene Russolillo